I concerti “irregolari”
Dopo un silenzio di qualche mese, nel giugno
successivo alcune agenzie giornalistiche rimettono l’obiettivo a fuoco su
Baglioni. Da più parti, infatti, si dà come possibile una sua partecipazione
all’ennesimo programma televisivo in veste di conduttore; si tratterebbe,
stavolta, di fungere da “guida” per alcune giovani promesse che dovranno
sfidarsi in una gara canora a eliminazione. Tale spettacolo si svolgerebbe
sulle reti Mediaset e sarebbe proposto con il titolo un po’ ridondante di
Operazione trionfo. Comunque, nessuna notizia di conferma viene fornita
dal gruppo di lavoro che fa capo al cantante.
Dopo alcuni giorni, invece, il sito
www.baglioni.it avvisa che a partire dal
giorno 8 luglio si potrà acquistare uno
speciale cofanetto comprendente i tre dischi che riassumono il tour InCanto,
quegli stessi che pochi mesi prima era stato possibile comporre mediante lo
scaricamento dei brani da Internet. L’iniziativa, si puntualizza, viene resa
necessaria per la grande richiesta del pubblico non munito di una
connessione alla rete che, senza questa possibilità, non avrebbe potuto
venire in possesso del documento. Previo diretto versamento al Clab di 39
euro, dunque, si potrà far propria questa speciale confezione, peraltro
corredata di un esclusivo inserto con 32 pagine di immagini fotografiche.
Sullo stesso luogo virtuale, inoltre, si informa che i pezzi scaricati
dell’inverno precedente ammontano a più di 25.000.
Parallelamente a queste iniziative commerciali, nel mese di
luglio si terranno alcuni concerti
singolari, la cui particolarità deriva dalle cornici in cui tali spettacoli
vengono realizzati. Dimostrando un’evidente sensibilità per le necessità
giovanili, infatti, Baglioni si fa convincere da due sacerdoti conosciuti
anni prima a farsi interprete di due concerti che, proprio per la loro
peculiarità, potrebbero definirsi di quartiere: il giorno
11 il cantautore è sul palco nella cornice,
surreale per uno spettacolo, del rione Camaggio, ad Andria (Bari). Tutto
l’incasso della serata sarà devoluto all’opera di don Riccardo Agresti,
sacerdote impegnato sul fronte della delinquenza e del narcotraffico.
Il giorno 12, presso il cortile
parrocchiale di Retegno, nel lodigiano, Claudio patrocina invece la causa di
don Alberto Curioni, che necessita di fondi urgenti per costruire il suo
oratorio.
Il 13, invece, lo ritroviamo a Stezzano,
nel bergamasco, dove interviene a una serata mondana nella caserma della
locale guardia di finanza. Qui, assieme ad altri personaggi dello spettacolo
(Fabrizio Frizzi e Antonella Clerici), intrattiene i convenuti con le
canzoni più classiche del suo repertorio.
Il 23 luglio, le stesse agenzie
giornalistiche che avevano annunciato la probabile conduzione di Operazione
Trionfo da parte di Baglioni comunicano che non sarà il cantautore a
presentare la nuova trasmissione. Da più parti, ora, si fa invece il nome di
Miguel Bosè, che in effetti sarà il conduttore prescelto.
Anche il successivo 28 agosto, Claudio è
impegnato in una serata mondana a Marina di Leporano, nel tarantino. È a
ridosso di quest'avvenimento che, da più parti, si comincia a vociferare
circa una nuova, imminente produzione discografica, prevista addirittura per
il successivo ottobre.
Il 6 settembre un quotidiano del
vicentino, Il Giornale di Vicenza, pubblica un pezzo foriero di succulente
novità: secondo l'articolista, infatti, Claudio Baglioni sarebbe in procinto
di girare un video nel vicino castello di Montecchio, splendida dimora
medievale che la leggenda suole addirittura attribuire alla proprietà dei
Montecchi, famiglia d'origine del celeberrimo Romeo di scespiriana memoria.
Qui, tra i fasti d'una cornice storica perfettamente restituita dai secoli,
il cantautore starebbe proponendo temi musicali e atmosfere medievali che,
sempre secondo il quotidiano veneto, permeerebbero tutto il suo prossimo
lavoro; tante rivelazioni destano immediata curiosità e alimentano
molteplici speranze nei fan dell'artista. Tuttavia, già il giorno successivo
è lo stesso Giornale di Vicenza che, pur confermando l'effettiva presenza
del cantautore a Montecchio, sfronda i fatti e riconduce l'evento alla più
comune dimensione mondana. In effetti, nei giorni successivi, sarà Baglioni
stesso a sgombrare il campo dalla ridda d’ipotesi sollevatesi
inopportunamente, affermando che la sua presenza in Veneto era
esclusivamente da attribuirsi alla realizzazione di un semplice concerto
privato. Il nuovo disco, tuttavia, per diretta ammissione dell’esecutore, è
in via di prossima definizione e sarà presumibilmente pronto nel
marzo 2004.
Il 26 settembre, nell'ambito delle
celebrazioni per festeggiare il centenario dell'Unitalsi, Baglioni partecipa
allo show che si svolge a Massabielle, piccolo borgo nei dintorni di
Lourdes
poco distante dalla grotta dove avvennero le apparizioni della Madonna: è,
questa, un'occasione che si caratterizza per la grande atmosfera spirituale
nella quale Claudio si cala perfettamente, affidandosi alle liriche più
improntate al sentimento religioso. Spicca, fra tutte, una Fratello sole,
sorella luna eseguita superbamente e di grande impatto emozionale.
Un mese e mezzo più tardi, l'11 novembre,
il cantante di Montesacro è fautore dell'ennesima serata benefica: al
Palasport di Verona, infatti, un suo concerto è l'espressione artistica
dell'importante programma O ci sei o ti fai, io voglio esserci promosso
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con la
Comunità di San Patrignano e altri enti che si oppongono al proliferare di
droghe pesanti e leggere. Il concerto, gratuito ma a inviti, ricalca una
scaletta fra le più collaudate. Nell’orbita di questo programma, assicurano
gli organizzatori, sarà inserita un’altra data in
dicembre, ma con altra dislocazione geografica.
Pur coinvolto in ogni sorta di impegni professionali, Baglioni non si
dimentica dei suoi clabber e, anche nell'anno 2002,
li raduna a Roma. L'appuntamento è per il giorno 8
dicembre, presso il Gran
Teatro di Tor di Quinto.
Fin dalla mattinata, interminabili file di iscritti e presunti tali
affollano gli ingressi del non molto capiente teatro, fino a colmarne ogni
ordine di posti.
Quando lo spettacolo inizia, nel tardo pomeriggio, sono ancora moltissimi i
clabber che attendono di entrare: evidentemente, l'organizzazione ha
sottovalutato l'affluenza e non ha adottato adeguate misure per impedire
l'ingresso ai non aventi diritto, finendo per penalizzare gli iscritti
regolari. Fuori della struttura, dunque, si scatena il finimondo e lo stesso
Baglioni, messo al corrente del problema, si fa carico di risolverlo: uscito
all'esterno, viene accolto in malo modo dagli esclusi ma, grazie al suo
consueto garbo, alla straordinaria disponibilità e alla professionale
operosità degli addetti alla sicurezza, la situazione va presto
normalizzandosi e le autorità consentono l'ingresso a tutti.
Lo spettacolo, titolato La veglia e la festa, si articola in due fasi
distinte che prevedono una prima parte caratterizzata dalla presenza, sul
palco, del solo Baglioni impegnato a snocciolare la parte più riflessiva e
intimista del proprio repertorio; nella seconda parte, invece, più festaiola
ed elettrizzante, compare la consueta band che, istigata da un ormai
rilassato cantautore, passa in rassegna i pezzi più scatenanti e rockettari.
È in quest’ultima parte che Baglioni invita sulla ribalta, perché lo
accompagnino nell'esecuzione di alcuni brani, Tiberio Ripa e Giovanni
Baglioni.
Nonostante un inizio a dir poco difficile, dunque, anche il Raduno
2002 si conclude all'insegna dello stupore
e della magia: tutti i clabber che, con passi lenti e trasognati, si
dirigono in piccoli, disordinati drappelli incontro al gelido imbrunire
romano nell'attesa di allungare il loro ricordo negli occhi e nelle parole
degli altri partecipanti a quella medesima, straripante emozione, hanno
dipinte in volto una certa latente malinconia e un sorriso indelebile che
scaturisce ancora, a intermittenze gioiose, dal profondo dell'anima.
Il giorno successivo, presso il Palaghiaccio di Marino, Claudio prosegue
questa sequela interminabile di concerti fuori programma col secondo
appuntamento della campagna O ci sei o ti fai, io voglio esserci, tenendo
un concerto del tutto simile, per brani cantati e coreografie, a quello di
Verona.
L'8 gennaio 2003, il nostro è
protagonista di un altro avvenimento che suscita un certo scalpore: sarà
lui, infatti, per la prima volta, a proporre uno spettacolo di musica
leggera al Teatro delle Muse di Ancona, solitamente dedicato a generi più
nobili quali la lirica, la musica sinfonica, la prosa. Nella città
marchigiana, comunque, nessuno si scandalizza per questa presunta
contaminazione, e anzi la vigilia è caratterizzata da un sommovimento che
coinvolge numerosissime persone, tante da mettere a dura prova la stessa
capienza dell’impianto.
Superati gli inevitabili problemi logistici, Claudio può tenere il suo
spettacolo per il compiacimento dei numerosi convenuti e dell’amico Pepi Morgia, suo storico collaboratore cui è affidata, per tutta la stagione
2003, la carica di direttore artistico
delle Muse.
Le circa duemila persone che confluiscono presso lo storico teatro, dunque,
hanno modo di ascoltare un Baglioni particolarmente ispirato che alterna
senza risparmiarsi, ai brani di maggior successo, anche quelli meno
conosciuti. Il prodotto finale è un gran bello spettacolo, in cui alcuni
momenti di chiara estemporaneità, anziché sminuirla, impreziosiscono
l’esibizione.
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