biografia
a cura di Luca Tempini

Introduzione
 
Prologo
 
L'ambiente
 
Le prime note... di giorno
 
I tentativi
 
Cantante professionista
 
Le canzoni stonate...
 
L'influenza del cinema
 
Ragazzo nell'est
 
Quella sua maglietta fina
 
I giri di Camilla
 
La consacrazione definitiva
 
Il sabato del villaggio
 
Solo in compagnia di sé senza chiedere il permesso...
 
Un nuovo disco e un discografico nuovo
 
Canzoni e una piccola (grande) storia che continua...
 
Alé-oó
 
La canzone del secolo
 
La vita è adesso, il sogno, sempre
 
D'Assolo continuerò
 
Un trovatore perso un cantastorie muto
 
OLTRE
 
Appunti sparsi su quel che c'è
 
Sempre lo stesso, più grigio ma non domo
 
L'anima nuova di Claudio
 
Da me a te e dalla città allo stadio: un progetto lungo un sogno
 
Giri di "valzer" per un viaggiatore
 
Di nuovo "in viaggio" per sapere cosa c'è laggiù...
 
Sogno di una notte di note
 
Come per incanto
 
I concerti irregolari
 
L'uomo della storia accanto
 
Tutti in un abbraccio
 
'O scia'
 
Da cantautore a commendatore
 
Finale in... crescendo
 
Titoli di coda
 
Bibliografia e testi
 
Credimi, CREDITI
 

Un trovatore perso, un cantastorie muto

Nonostante i media, come già riferito, alimentino continuamente le speranze dei fan circa la prossima uscita del nuovo album, per lunghissimo tempo non si riscontra alcuna notizia ufficiale che riguardi l'attività artistica di Claudio Baglioni: egli si concede soltanto per una improvvisa parentesi al palasport di Bologna dove, insieme alla London Symphony Orchestra, lo troviamo protagonista di una breve e fugace apparizione.

Sono invece più d'una le fonti che danno aggiornamenti periodici circa la sua vita privata: a detta di alcuni articoli pubblicati nell'anno 1987 da svariate riviste scandalistiche, il matrimonio con Paola Massari sarebbe in crisi e sull'orlo di una rottura. Nulla di ufficiale, comunque, emerge dal sempre giustamente riservatissimo clan baglioniano.

Frattanto la RCA, nei primi mesi del 1988, pubblica la ristampa del nastro e del vinile del primissimo ellepì: quel Claudio Baglioni inviato al macero dopo poco tempo dalla sua realizzazione e di cui s'è diffusamente parlato in precedenza. Tale album viene realizzato anche in compact disc.

È invece in maggio che iniziano a trapelare alcune notizie ufficiose circa la preparazione fattiva del futuro lavoro: sembra che l'artista stia registrando negli studi Real World di Peter Gabriel, a Londra; nell'estate seguente, un numero di Topolino dedica alcune pagine al cantautore, svelando il presunto titolo dell'ellepì che, si dice, dovrebbe chiamarsi A presto.
L'attesa inizia a essere febbrile ma non è corroborata da alcun seguito concreto.

Solo in settembre Baglioni ricompare improvvisamente in pubblico, ma non lo fa per annunciare l'uscita di alcun disco, piuttosto per confermare la sua partecipazione a un concerto: lo Human Rights Now Tour. Evento, questo, di chiara matrice umanitaria e ispirato dall'impegno di Peter Gabriel e Sting nonché realizzato in collaborazione con Amnesty International per celebrare il quarantennale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Si tratta di una serie di concerti da effettuarsi in giro per il mondo atti a sensibilizzare sul problema della violenza. Per la tappa italiana, da tenersi a Torino l'otto settembre, l'Italia viene rappresentata proprio da Baglioni. È probabile che la scelta ricada sul cantautore romano, oltre che per il suo seguito e la sua indubbia professionalità, anche per la sua recente amicizia con Peter Gabriel.
Tuttavia, quello che conviene allo stadio comunale non è certamente solo il pubblico di Claudio e nella mezzora che egli ha a disposizione per la sua esibizione personale ha senz'altro modo di accorgersene: da una frangia piuttosto isolata ma decisamente rumorosa salgono urla di scherno e contestazione verso il cantautore, presto addirittura seguite anche da un becero lancio di oggetti.
Ad ogni modo la sua performance viene portata a termine e seppur in un clima parzialmente ostile, egli cerca, pungolato nell'orgoglio, di rendere ancora migliore il suo spettacolo.
Di questa serata resterà l'incisione di 5 CD compresi in un cofanetto, dal titolo Amnesty International Human Rights Now, nel quale sono comprese anche tre canzoni cantate dal nostro; ma soprattutto resterà, in Baglioni, un ricordo indelebile di una contestazione massiccia fino ad allora mai conosciuta: questo fatto sarà determinante per l'acuirsi di una crisi anche professionale che va ad aggiungersi innegabilmente a un'altra, sentimentale e umana, ormai in atto; il cantautore vive un momento delicatissimo che lo segna in maniera profonda e che sarà compiutamente espresso in quello straordinario "zibaldone di canzoni" che è innegabilmente, secondo noi, il suo maggior capolavoro discografico.