biografia
a cura di Luca Tempini

Introduzione
 
Prologo
 
L'ambiente
 
Le prime note... di giorno
 
I tentativi
 
Cantante professionista
 
Le canzoni stonate...
 
L'influenza del cinema
 
Ragazzo nell'est
 
Quella sua maglietta fina
 
I giri di Camilla
 
La consacrazione definitiva
 
Il sabato del villaggio
 
Solo in compagnia di sé senza chiedere il permesso...
 
Un nuovo disco e un discografico nuovo
 
Canzoni e una piccola (grande) storia che continua...
 
Alé-oó
 
La canzone del secolo
 
La vita è adesso, il sogno, sempre
 
D'Assolo continuerò
 
Un trovatore perso un cantastorie muto
 
OLTRE
 
Appunti sparsi su quel che c'è
 
Sempre lo stesso, più grigio ma non domo
 
L'anima nuova di Claudio
 
Da me a te e dalla città allo stadio: un progetto lungo un sogno
 
Giri di "valzer" per un viaggiatore
 
Di nuovo "in viaggio" per sapere cosa c'è laggiù...
 
Sogno di una notte di note
 
Come per incanto
 
I concerti irregolari
 
L'uomo della storia accanto
 
Tutti in un abbraccio
 
'O scia'
 
Da cantautore a commendatore
 
Finale in... crescendo
 
Titoli di coda
 
Bibliografia e testi
 
Credimi, CREDITI
 

Alé-oó

Sull'onda di un riscontro popolare tracimante, Claudio intraprende, nel gennaio dell'anno successivo, un breve tour di 16 tappe che lo porta nei Palasport delle principali città italiane: inutile dire che la folla accorre ovunque e che anzi, in molti casi, la richiesta è nettamente superiore alle capacità logistiche delle strutture; questa situazione obbliga gli organizzatori a scontentare moltissime persone desiderose di assistere agli spettacoli e comincia a indirizzare il cantautore verso l'idea di cercare nuovi spazi dall'impiantistica più capace e adeguata a contenere il suo pubblico, numerosissimo e sempre più fedele.

Ma è nel maggio successivo che il cantautore riceve la soddisfazione più grande: in una clinica romana, infatti, esattamente il 19 maggio 1982, Paola Massari dà alla luce Giovanni, rendendo padre il neotrentunenne Claudio.
Questo fatto privato interessa tuttavia anche la componente pubblica dell'artista poiché, presumibilmente sospinto dall'onda emozionale e dall'ispirazione intima, in brevissimo tempo egli compone una lirica intensissima dedicandola proprio al figlio neonato, il cui titolo, Avrai, sarà destinato a occupare un posto di primissimo piano fra tutti.
Questa canzone non contiene, tuttavia, riferimenti specifici o banali alla vicenda privata della nascita; essa osserva ancora, piuttosto, lo schema collaudato e già utilizzato per Strada facendo. Anche qui, infatti, Claudio, con abilità straordinaria, ribalta la vicenda personale e particolare universalizzandola e rendendola adattabile alla quotidiana generalità. Avrai è, prima ancora che "dedica", una canzone-augurio che può essere rivolta a chiunque si appresti a intraprendere il cammino della vita; è uno spezzato di storie, una sintesi di tutti quegli episodi che costituiscono un punto importante per la formazione di un sentimento o di qualcosa che valga la pena di essere inserito nel libro della memoria. Filtrato dall'esperienza di vita dell'autore, il brano è anche, e innanzitutto, vicenda autobiografica e specchio di una memoria didattica che egli vorrebbe offrire tanto a Giovanni quanto a chiunque voglia esserne l'interlocutore. Da questo punto di vista appare significativo che il lato B del 45 giri rechi la continuazione di quelle "piccole storie" inaugurate con "51 Montesacro" e di cui queste altre strofe sono la naturale continuazione.
Comunque, evidentemente ansioso di pubblicare il nuovo, inedito pezzo, all'inizio del mese successivo Baglioni torna negli studi londinesi, in quei giorni utilizzati fra l'altro da un mostro sacro del calibro di Paul McCartney e, "sottraendogli" la sala d'incisione, in due soli giorni produce e realizza il 45 giri di cui s'è parlato, con il solito, sofisticato arrangiamento di Geoff Westley. La pubblicazione del singolo reca la data del 9 giugno.

Il periodo d'oro sembra dunque non conoscere sosta: casa discografica e cantautore decidono conseguentemente di cavalcare l'onda di questo fragoroso e sempre più debordante successo: così, mentre Strada facendo raggiunge il disco di platino e Avrai viene premiata con il Telegatto quale canzone dell'anno, Claudio lavora a un progetto davvero ambizioso: realizzare uno spettacolo itinerante che, in luogo dei palasport e dei teatri sempre insufficienti alla bisogna, usufruisca piuttosto di spazi vasti e funzionali, quali piazze, stadi e infrastrutture all'aperto che possano comunque garantire risposta adeguata alla incredibile popolarità raggiunta.
L'investimento delle risorse umane, temporali e finanziarie si profila davvero cospicuo, tuttavia un allestimento del genere non pare essere propriamente un azzardo: i numeri dei dischi venduti negli ultimi periodi, il gradimento del pubblico e, non da ultimo, il rinnovato entusiasmo del protagonista, vincono ogni tipo di riluttanza: ecco allora i 16 metri di palco, i 25.000 watt di amplificazione, i 480 fari colorati fare bella mostra di sé, in una tiepida sera di giugno, allo stadio comunale Luigi Ferraris di Genova, città scelta per inaugurare la nuova e colossale tournée. Quando Massimo Buzzi si sistema alla batteria, Piero Montanari al basso elettrico, Luciano Ciccaglioni e Massimo Di Vecchio alle chitarre, Massimo Guantini ai sintetizzatori, Wilfred Copello alle percussioni e il fedele Walter Savelli alle tastiere, la platea raggiunge il culmine dell'eccitazione, che si trasforma subitamente in grande entusiasmo quando le scarne note di 51 Montesacro annunciano l'ingresso in scena del protagonista. Tuttavia quella stessa platea viene improvvisamente presa in contropiede subito dopo, da una E tu come stai? straordinariamente veloce e allegra, rivestita di abiti certamente più adatti a esaltarsi in quel tipo di cornice: il pubblico comprende quale sarà il carattere del concerto e per tutta la durata esalterà e stimolerà le nuove interpretazioni dei vecchi successi: una incredibilmente ritmica e dilagante Io me ne andrei in cui si rivela un abile controcanto di Savelli; una coinvolgente e insolitamente "rockettara" E tu...; quindi, a seguire, una miscellanea di canzoni tutte legate insieme da nuovi arrangiamenti musicali che non concedono respiro, in un susseguirsi di emozioni sempre crescente e che il pubblico accorso fatica a controllare: lo spettacolo non si ferma e supera le due ore; ecco che arrivano le nuove canzoni, Notti - I vecchi - Via, una dietro l'altra, ognuna con le sue diverse aggettivazioni ma con la stessa capacità di seduzione; queste ultime non palesano modifiche rilevanti, sono sostanzialmente identiche a come furono concepite negli studi di registrazione. Prima dell'epilogo ecco la struggente interpretazione di Avrai; dal pianoforte classico escono note e parole che sembrano accompagnare la notte verso un domani meno difficile da affrontare. Ma non è ancora finita: Baglioni regala ancora momenti di grande pathos sentimentale con le armonie di Con tutto l'amore che posso e le malinconie della sempiterna Questo piccolo grande amore prima di far scatenare i convenuti con una velocissima Signora Lia e con l'esaltante finalissimo di Strada facendo. Lo spettacolo è terminato, gli artisti sono usciti e le luci ormai spente; tuttavia il pubblico è ancora lì, festoso e strepitante, nella speranza dell'ennesimo bis. Canta, invoca il nome del protagonista, intona addirittura cori calcistici in suo onore. Come a Genova, la scena è medesima in tutte le città che vengono toccate dallo spettacolo: inconsueti Alé-oó divengono l'accompagnamento caratterizzante ed estemporaneo di questo itinerante e trionfale appuntamento musicale. Firenze, Bologna, Torino, Milano, Napoli, Palermo: ovunque si assiste alle stesse reazioni, quasi come vi fosse un copione stabilito e prescritto. Gli stadi e le piazze di 43 città italiane si riempiono all'inverosimile per tutta l'estate; sorprendente è pure la composizione "chimica" di questo pubblico; esso non è eterogeneo e, contrariamente a quanto avviene per la maggior parte degli altri spettacoli di musica, non è formato da soli giovanissimi; ad ammirare il cantautore romano accorrono persone di età diverse, persino interi nuclei familiari. A Venezia, per assicurarsi la performance di Claudio, viene addirittura adibito l'Arsenale a uso civile, dopo oltre mille anni; qui il palco viene addirittura montato in mezzo alla laguna. Per l'ultima tappa del tour, a Roma, l'organizzazione sceglie Piazza di Siena che, manco a dirlo, trabocca di folla: si presume che più di 120.000 persone accompagnino l'esibizione dell'artista che, nella sua città, si esibisce gratuitamente. Nel totale invece, il numero degli spettatori che hanno seguito i concerti è superiore al milione.
Appare chiaro a chiunque che quello di Baglioni non sia più semplicemente catalogabile come un fenomeno musicale; per la sua straordinaria implicazione popolare e multigenerazionale, esso appare piuttosto aver assunto i connotati e le forme di una straripante e inconsueta manifestazione sociale.

A tournée conclusa, viene realizzato il documento discografico (dicembre 1982), che pare essere la registrazione completa proprio del concerto romano di Piazza di Siena. In esso sono lasciati molti spazi agli interventi parlati del cantautore nonché alla partecipazione vociante del pubblico; al quale pubblico viene dedicato un tributo importante non solo inserendo nello stesso doppio ellepì proprio quel festante coro di Alé-oó che lo aveva accompagnato sin dai primi appuntamenti, ma anche e addirittura intitolando così il disco. Esso è il primo album "live" di Claudio e riporta una copertina bianca e piuttosto anonima, ravvivata da alcune strisce di colore che, già presenti su Strada facendo e sul 45 Avrai, costituiscono evidentemente il logo di questo periodo. Anche Alé-oó, nel breve volgere di pochi mesi, consegue punte di vendita inimmaginabili e si vede attribuire ben sette dischi di platino. Persino la Rai, allora poco incline a seguire gli appuntamenti musicali, dedica all'evento dell'anno due puntate di un'ora ciascuna.
Sembra il trampolino di lancio adatto per sfruttare l'ennesimo e crescente momento di una popolarità senza uguali. Invece, improvvisamente e da un giorno all'altro, Claudio Baglioni esce di scena e per lunghissimo tempo scompare inaspettatamente dalla circolazione.