biografia
a cura di Luca Tempini

Introduzione
 
Prologo
 
L'ambiente
 
Le prime note... di giorno
 
I tentativi
 
Cantante professionista
 
Le canzoni stonate...
 
L'influenza del cinema
 
Ragazzo nell'est
 
Quella sua maglietta fina
 
I giri di Camilla
 
La consacrazione definitiva
 
Il sabato del villaggio
 
Solo in compagnia di sé senza chiedere il permesso...
 
Un nuovo disco e un discografico nuovo
 
Canzoni e una piccola (grande) storia che continua...
 
Alé-oó
 
La canzone del secolo
 
La vita è adesso, il sogno, sempre
 
D'Assolo continuerò
 
Un trovatore perso un cantastorie muto
 
OLTRE
 
Appunti sparsi su quel che c'è
 
Sempre lo stesso, più grigio ma non domo
 
L'anima nuova di Claudio
 
Da me a te e dalla città allo stadio: un progetto lungo un sogno
 
Giri di "valzer" per un viaggiatore
 
Di nuovo "in viaggio" per sapere cosa c'è laggiù...
 
Sogno di una notte di note
 
Come per incanto
 
I concerti irregolari
 
L'uomo della storia accanto
 
Tutti in un abbraccio
 
'O scia'
 
Da cantautore a commendatore
 
Finale in... crescendo
 
Titoli di coda
 
Bibliografia e testi
 
Credimi, CREDITI
 

Le prime note... di giorno

Così, fra ambiente domestico, periferia cittadina e realtà bucoliche, si forma il carattere del Baglioni adolescente, che già all'età di 14 anni riceve una chitarra in regalo e comincia a strimpellare, da autodidatta, le prime note.

A compendio documentale, è doveroso riferire della prima esibizione canora "ufficiale" che lo vede fra i partecipanti e che si tiene, nel maggio del 1964, nel popolare quartiere di Centocelle. Tale "concorso di canzoni", come verrà prosaicamente immortalato più tardi nella strofa di una canzone, s'intitolava Festival delle voci nuove di S. Felice da Cantalice. Il brano eseguito da Claudio è Ogni volta, portato al grande successo da Paul Anka.
Anche l'anno successivo garantisce la sua partecipazione alla stessa manifestazione, stavolta vincendola con I miei anni più belli, già successo di Iva Zanicchi.

Terminati gli anni delle scuole medie, si iscrive all'istituto per geometri non spinto da reali motivazioni d'intento futuro, come più volte da lui stesso rivelato, quanto piuttosto dalla confusione che, dopo la scuola dell'obbligo, assale comunemente lo studente indeciso. È evidente, ad ogni modo, che le frequentazioni delle scuole superiori calano il candidato geometra in una dimensione aliena rispetto a quella vissuta sino a quel momento, mettendolo a confronto con una realtà di portata più ampia: conseguentemente cominciano a nascere le prime inquietudini esistenziali, che trovano il loro sfogo nell'espressione musicale. Sembra essere questa, infatti, la manifestazione privilegiata dei suoi sentimenti giovanili che mostrano, altrimenti, un giovane dal carattere chiuso e timido, quasi incline alla misantropia: è proprio in tale periodo che gli amici del suo gruppo prendono a soprannominarlo "Agonia", sostantivo che esemplifica in maniera sufficientemente esauriente questa difficoltà di rapportarsi al prossimo.
Appare cristallina, quindi, la necessità di affidarsi alla musica come a una sorta di rifugio spontaneo e capace di distrarre da una condizione di insoddisfazione latente. I primi ascolti sono legati ad autori vari e denotano il denominatore comune dell'originalità e dell'intimismo: sono i cantautori della scuola francese, soprattutto Jacques Brel e Georges Brassens, a interessare l'orecchio di Claudio, ma anche Bob Dylan e Ray Charles, mentre, fra gli italiani, i testi di Fabrizio De Andrè più di tutti destano la sua ammirazione.
Sulla scia della vittoria conseguita a Centocelle nel 1965, l'apprendista cantante decide di tentare l'impresa anche ai Ludi Canori, nell'anno seguente, giungendo ancora al successo finale con Siamo due poveri ragazzi cantata a due voci con Maria Pia Crostella.
Deciso più che mai a intraprendere la carriera musicale e lanciato dal doppio successo ottenuto, suggellato anche dalla semifinale del 1967 al Festival degli sconosciuti di Ariccia, decide di prendere le prime lezioni di pianoforte da un maestro argentino, il cui cognome Amato rimanderà, più avanti, al ricordo di una collaborazione professionale importante.