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Rassegna stampa - marted́ 7 marzo 2000 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Eco di Bergamo - 07/03/2000

Intervista
Dal 15 marzo il nuovo tour

Baglioni canta insieme ai fans



di Paride Sannelli

Ancona.
E il viaggio ricomincia. Dopo aver attraversato l'Italia a bordo di un camion color zafferano e riconquistato il pubblico di stadi e palasport in un diluvio di luci rosso fuoco, Claudio Baglioni torna sulle vie dei colori per sprofondare i suoi piccoli grandi amori nella coltre blu di notti bardate di stelle. Debutto il 15 marzo a Firenze per proseguire, tra le altre date, il 23 a Milano, il 30 a Verona e l'11 a Montichiari (Bs), con la possibilità di raddoppiare o triplicare le esibizioni ad ogni tappa. Il punto d'arrivo di un cammino cominciato con «Oltre» e poi proseguito con «Io sono qui».
Il palco, al centro del parquet giusto all'incrocio di due pedane che corrono tra il pubblico, riprende l'idea già felicemente sperimentata nell'ultimo tour. «Quei concerti mi hanno insegnato l'importanza di non frapporre barriere tra gli attori e gli spettatori dello spettacolo. Di non erigermi attorno un monumento ma trasformare la scena in uno strumento di dialogo con chi viene a vedermi. Per questo l'arena sarà completamente numerata, offrendomi il duplice risultato di mantenere stretto il contatto evitando le risse. Canterò circa tre ore, raccontando una storia che segue come tema narrativo il repertorio dell'ultimio disco, "Viaggiatore sulla coda del tempo". Un racconto notturno in cui, col sistema del flashback, affiorano numerosi momenti di passato. Insomma, una specie di domino in cui non conta tanto la storicità o l'importanza dei brani inseriti, quanto la loro funzionalità ai fini della narrazione».
Come in occasione del tour di «Io sono qui», Baglioni accompagnerà questi suoi concerti ad alcune sorprese. «In scena insieme ai musicisti ci saranno pure nove artisti che ho pescato nelle strutture Valtur sparse per il mondo, offriranno dei quadri da teatro delle ombre e di figura», spiega, giustificando la scelta di rinunciare, per una volta, ai balletti.
«In ogni tappa, poi, offriremo a 400 persone la possibilità di vivere il concerto assieme a noi rendendole partecipi di tutto, dal montaggio della produzione all'ansia dell'ingresso in scena. In 12 delle 20 città toccate avremo anche incontri con altri viaggiatori, con esponenti della cultura dello spettacolo dello sport disposti a chiaccherare attorno al tema del viaggio e a scambiare con noi le loro esperienze».
Intanto bussa alla porta la celebrazione di De André in programma domenica prossima al Teatro Carlo Felice di Genova. «Rispetto a tante altre manifestazioni analoghe, questa è legittimata dalle presenze dei tanti amici che hanno deciso di omaggiarlo; pur impegnato nelle prove generali di questo spettacolo, sarò idealmente con loro», spiega il cantautore romano. «Ricordo ancora due anni fa al Premio Recanati, quando Fabrizio fu costretto a dare forfait all'ultimo momento, che mi precipitai in piazza a cantare la sua "Canzone dell'amore perduto". Tante volte ho pensato di realizzare un album con i motivi altrui che mi hanno segnato la vita. Un disco sull'impronta del "Fleurs" di Battiato. E vagheggiando un'ipotetico repertorio, mi sono accorto che De André avrebbe fatto la parte del leone».
Intanto il repertorio del nuovo spettacolo prende lentamente forma prova dopo prova, con aggiunte continue e qualche taglio. «Davanti a un repertorio nutrito come il mio, comunque rigiri la scaletta non ci azzecchi mai», conclude Claudio.
«In questo concerto non farò una canzone a cui sono molto affezionato, ovvero "Notte di note". Non mancheranno, invece, "La vita è adesso" e "Strada facendo", canoni irrinunciabili, che piacciono a me prima ancora che al pubblico».

segnalato da Ernesto

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