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Rassegna stampa - marted́ 1 settembre 1998 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
TV Sette - 01/09/1998
Un mondo nuovo visto da centrocampo
di Claudio Baglioni
Vista dal centro del campo, il mondo è diverso. Una volta tanto, l'orizzonte non fugge via, ma ci viene incontro. Ha centomila occhi che ti fissano e una voce incontenibile che scandisce il tuo nome. Incontrarlo stordisce e toglie il fiato, ma carica come nient'altro. Quest'avventura è nata così - in un 6 giugno che sembra di un'altra era - con la voglia di mettere il sale sulla coda a un sogno che inseguivo da sedici anni. Portare la musica negli stadi e restituire prato e spalti alla gente, perché se ne riappropri non per uno scontro, ma per un incontro. Con l'estate se ne va anche la bottiglia di "Da me a te". Lanciata nel mare di Roma, scivolata sui navigli milanesi a luglio, approdata ad agosto sulle spiagge di Palermo, da dove è ripartita per concludere il suo viaggio il 26 settembre nel mare chiaro di Napoli. Essere fiato, gambe e cuore - sull'erba di queste quattro città voleva dire soprattutto questo e dimostrare che si possono compiere piccoli miracoli. E lo stadio può tornare a essere ciò che tante volte, in passato, è stato. Il luogo dove inseguiamo palloni, lanciamo attrezzi e gareggiamo col vento, ma ci si può incontrare anche per ascoltare musica, lasciarsi rapire da un passo di danza, da quello che il tempo porterà e l'uomo saprà chiamare arte. L'ingresso dello stadio non è le colonne d'Ercole. Lì non finisce il mondo. Guardando al di là, non si rischia di sprofondare nel vuoto, ma solo di scoprire che il limite non era fuori, ma dentro di noi. In queste notti di note, insieme, abbiamo dimostrato che, per superarla, non servono proclami, divise e stendardi. Bastano la voglia
e il coraggio di pensarsi oltre.
segnalato da Anna Sorrentino