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Rassegna stampa - sabato 6 giugno 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Messaggero , Spettacoli - 06/06/1998
www.ilmessaggero.it/

Il concerto nello stadio,
gremito da 80 mila persone,
verrà trasmesso in diretta
da Raidue. Fra i possibili
ospiti, Fazio sul palco
Domani sera la replica
Baglioni, il giorno più lungo
Tre ore di musica e 33 canzoni per il cantautore, stasera all’Olimpico

di Marco Molendini

ROMA - Con perdonabile enfasi, Claudio l’ha subito chiamato il suo D-Day. Non solo perché cade esattamente cinquantatré anni dopo lo sbarco in Normandia, ma perché questo è il giorno più lungo della sua carriera («una serata sognata da una vita» l’ha definita), finalmente al centro dello stadio Olimpico in una di quelle serate di musica destinate a restare nei ricordi (anche perché il Coni, per bocca del suo presidente Pescante, l’ha già detto in modo assai esplicito: la musica all’Olimpico non ci tornerà più). Un bagno di folla salutare, per un idolo come lui che, negli ultimi tempi, sta scoprendo il gusto di esporsi e di imporsi in un ruolo che va al di là del mestiere di cantautore.
Questa sera saranno in oltre ottantamila ad ascoltarlo: non sono per Claudio un record, perché nell’82 a piazza di Siena ne fece altrettanti. Però domenica ci sarà un bis, sempre allo stadio. Eppoi, stavolta, Baglioni è pronto a farsi santificare dalle telecamere di Raidue, che manderanno in onda la sua maratona in diretta (ha promesso tre ore e un quarto di musica: e con il caldo che fa, l’impresa diventa minacciosa quanto meno per il suo fisico di quarantasettenne).
Da un pignolo come lui, per un simile avvenimento non ci si poteva che aspettare una pignolissima organizzazione, senza limiti di spese (per la disperazione dell’organizzatore Adriano Aragozzini) e fantasia. A cominciare da quel palco a forma di stella (le quattro punte sono ognuna lunga 40 metri), che Claudio sarà costretto a percorrere in lungo e in largo per tutta la durata dello show: una vera e propria maratona. Con lui, un coloratissimo popolo di comparse: venti ballerini con coreografie all'insegna della trasgressione e delle citazioni d'autore, due illusionisti, i musicisti della band che lo accompagna (sei professionisti di valore come Paolo Gianolio, chitarre e arrangiamenti assieme allo stesso Claudio, Danilo Rea e Walter Savelli alle tastiere, Davide Romani al basso, Gavin Harrison e Elio Rivagli alle percussioni) più il corredo di un quintetto d’archi e di un quintetto di fiati. Il tutto armonizzato da una meticolosa regia teatrale, firmata ancora da Claudio assieme a Pepi Morgia, e lustrata da effetti speciali e luci pontentissime. Quanto all’amplificazione, il potentissimo impianto assicura assoluta fedeltà di suono.
Trentatrè i pezzi messi in menù da Claudio. Che dice: «Ci sono tutte le mie canzoni preferite, comprese quelle più famose, con cui ho fatto pace da poco, e che sono state completamente riarrangiate». Un viaggio autobiografico da Acqua della luna, che dovrebbe aprire lo spettacolo alle 20.50 (ma i cancelli saranno aperti dalle 18), a Da me a te, l’inno composto per la nazionale di calcio (a cui sarà inviato un saluto augurale). In mezzo, i classici compreso Questo piccolo grande amore, riconquistato senza pudori, a Tu come stai, a E adesso la pubblicità, Sabato pomeriggio, Vivi. Non farà parte (a meno di sorprese) della scaletta la riesumazione delle canzoni degli anni Settanta consumata ad Anima mia, ma Claudio non lo dice apertamente. Preferisce giocare sull’effetto sorpresa.
Così, un margine di incertezza c’è anche sugli ospiti (quanto ai vip Claudio ha dato disposizione di non rivelare i nomi), i possibili amici che verrebbero invitati sul palco. Potrebbe esserci Fabio Fazio per esempio, che apparirebbe al suo fianco sul palco per un saluto ai telespettatori. Non ci sarà, invece, Peter Gabriel cui pure Claudio aveva fatto pervenire nei giorni scorsi un invito, gentilmente declinato per impegni di lavoro preesistenti.

segnalato da Caterina

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