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Rassegna stampa - luned́ 25 settembre 1995 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
L'Unione Sarda - 25/09/1995
www.unionesarda.it
MUSICA: Un concerto in montagna e un nuovo disco dopo tre anni di silenzio
Baglioni: "Io sono qui"
Per gridare, cantare Io sono qui - il titolo del suo nuovo album - e per il suo primo concerto dopo tre anni, Claudio Baglioni ha scelto un anfiteatro naturale, incastonato a 1.300 metri di altezza, fra i monti sibillini. È «qui», sul pian grande di Castelluccio di Norcia, una grandiosa arena verde, già set di «Fratello sole, sorella luna» di Zeffirelli e paradiso degli amanti del volo libero, che Baglioni è tornato su un palco. Di fronte a 5 mila persone, ragazzi e ragazze di più generazioni - il «suo popolo» - che hanno sfidato la montagna e il vento, Baglioni ha suonato per più di un'ora e mezza riproponendo le sue ballate più famose e presentando, per la prima volta dal vivo Io sono qui una canzone del suo nuovo album «Io sono qui, tra le ultime parole d' addio e quando va la musica». Il disco verrà illustrato da Baglioni domani in una confrenza stampa a Roma e da giovedì 28 settembre sarà in vendita nei negozi. Il suo ultimo album Oltre, di cinque anni fa, ha venduto 800 mila copie.
Il concerto è filato via come se tre anni non fossero mai passati. Il copione è stato lo stesso: Baglioni a sorridere, a proporsi, e il suo pubblico ad accompagnarlo con grida, invocazioni, mani protese e lacrime che rigano il volto.
All'inizio il cantante sembra teso, timido, poi, scaldato e sorretto dalla sua gente, è sempre più sicuro. Baglioni è aiutato da musicisti ormai collaudati, molti dei quali hanno lavorato con lui al nuovo album: Danilo Rea e Walter Savelli alle tastiere; Paolo Gianolio e Marco Rinalduzzi alle chitarre; Marco Siniscalco al basso; Elio Rivagli alla batteria. Questo gruppo seguirà Baglioni, fra l' altro, in una serie di concerti improvvisati che verranno fatti in Umbria e in Italia centrale da questa settimana. Il primo ieri a Santa Maria degli Angeli, lungo il percorso della «Marcia della pace» Perugia-Assisi. «Sono un "ristoratore musicale" - dice Baglioni, parlando con i giornalisti - per quelli che marciano. I motivi sono giusti, e mi auguro che la marcia possa servire. Non c' è soltanto la ex Jugoslavia, la guerra e la violenza sono un po' dappertutto. La pace si prepara con la pace e - afferma - con una cultura e valori nuovi. Lo sapete perché - chiede ai giornalisti - sono qui a Castelluccio? Perché è dal '72 che lo sogno. Perché ero la voce cantante di Francesco in "Fratello sole, sorella luna", perché è un omaggio ai miei genitori umbri, ma anche perché - dice sorridendo - qui non funzionano i telefoni cellulari».
Baglioni si dice «stanco di un paese in cui si parla sempre delle solite 50-100 persone» ed è pronto, dopo un "silenzio" di tre anni ad uscire.
«È come trovarsi l' oceano davanti e saper nuotare poco - spiega Baglioni - cercherò, come sempre, di essere e raccontare me stesso, intrecciando la mia vita e le mie canzoni». A fine anno partirà la tournèe che abbraccerà anche alcuni mesi del '96. «Non sono gli stadi i luoghi giusti per i miei concerti, perché c' è troppo spazio tra il palco ed il pubblico - dice il cantautore romano - ci vorrebbero teatri o arene da 4-5 mila persone, che purtroppo in Italia non esistono». Baglioni non vuole parlare del nuovo album, argomento riservato alla conferenza stampa di domani mattina. Ma è ormai lanciato: «Parte una nuova galoppata - dichiara - e per ricominciare ci vogliono spazi grandi, come questo del Pian del Grande».
segnalato da Caterina