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del 06/11/99

L'Unione Sarda
Fazio-Baglioni nostalgia e belle canzoni


Non sapremo mai se la versione berlusconiana di «Que reste-t'il de nos amours» è più bella di quella che Battiato ha inserito nel suo "Fleurs". Sicuramente se il leader di Forza Italia avesse potuto esprimersi liberamente, cantando la canzone di Charles Trenet, avrebbe reso più interessante la prima puntata dell' "Ultimo valzer" di Fazio-Baglioni. Purtroppo (o per fortuna?) una delibera dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni glielo ha impedito (aveva già fatto le prove). In compenso hanno cantato - e bene - Antonello Venditti e Al Stewart, Michael Bolton, Samuele Bersani, i Pooh. Orfano di Silvio Berlusconi, il varietà ha perso forse in audience, ma non in qualità. Almeno per chi ama la buona musica. Per il momento colpisce lo studio (1.200 metri quadri), reso unico dalla scenografia di Gae Aulenti: rappresenta un "non-luogo" dove gli ospiti, prelevati dalla terra attraverso una capsula, vengono teletrasportati. A un lato dello studio è posta la stiva a forma di caleidoscopio con le pareti a specchio e i pavimenti luminosi: qui gli ospiti mettono gli oggetti che vogliono portare nel 2000. Nello studio anche un albero rovesciato, il tavolo del talk-show con ruote e il tavolino degli amanuensi, con due attori vestiti da frati che trascrivono a mano tutto quello che viene detto. C'è il solito Teocoli, qui è Caccamo.

Articolo segnalato da Caterina.