torna al menu
torna all'elenco
stampa
del 13/07/98

Il Messaggero
Comincerà la settimana prossima la rassegna sulle tendenze della musica d’autore. I giovani vincitori tutti insieme in un cd

Recanati, il mio canto libero sei tu

Dai nuovi talenti a De Andrè, sperimentazioni e idee originali lontano dal mercato

di FABRIZIO ZAMPA

ROMA Quanti giovani talenti scrivono canzoni ma non riescono a farle conoscere né tantomeno a inciderle? Quanti hanno la perseveranza necessaria per sopravvivere alle interminabili anticamere delle case discografiche? Quanti riescono a far sentire a una vera platea la loro musica? E’ per dare una risposta a queste domande, e per scoprire quei nuovi talenti che da qualche parte dovranno pur essere, che 9 anni fa nella città natale di Giacomo Leopardi e Beniamino Gigli è nato il premio Città di Recanati, sottotitolo Nuove tendenze della canzone d'autore.
Cosa si vince? Qualcosa di molto speciale: la registrazione e la pubblicazione gratuita di un cd nel quale sono raccolte, appunto, le canzoni vincitrici (da 8 a 12, a seconda dell’anno) che un comitato di esperti formato da grossi personaggi della musica, della poesia e della cultura ha selezionato fra migliaia di cassette inviate ogni stagione. Come dire un modo particolare di emergere in un panorama musicale dominato dalle regole delle solite multinazionali, la cui produzione, quella che invade il mondo, s’ispira soprattutto alle mode del momento, alla riproposta di ciò che il mercato ha già mostrato di voler consumare più volentieri e così via.
Musica di qualità in parte inedita e in parte nota ma spesso trasformata in modo da sembrare irriconoscibile, un viaggio fra le novità di un mondo della musica che normalmente non offre un granché, insomma un bel soffio d’aria fresca: ecco gli ingredienti di Recanati, la cui edizione ’98 prende il via la prossima settimana e offre un nutrito cast. Accanto ai dieci vincitori ci sono infatti molti nomi già famosi che, come vuole la regola della rassegna, non proporranno l’ultimo album in promozione bensì cose diverse, originali, magari inedite o comunque nate apposta per l’occasione. Nei tre giorni di spettacolo, che saranno curati dal regista Pepi Morgia e presentati da Gaia De Laurentiis (verranno ripresi dalle telecamere di Raidue e trasmessi al volo, sabato 25 e domenica 26, con sole 24 ore di sfasatura), saranno in tanti ad alternarsi sul palco, ma tutti con un repertorio fortunatamente differente dal solito per scelte, per arrangiamenti, per ideazione e per progettazione.
Giovedì 23 toccherà a Claudio Baglioni, Roberto Vecchioni, Gianluca Grignani, gli Afterhours, gli Ustmamo e persino Paola e Chiara, le due ragazzine reduci da Sanremo che, per esempio, si presenteranno in versione acustica insieme a due quartetti d’archi. Venerdì sarà la volta di Luca Carboni (con 13 musicisti e una sezione d’archi), Nino D’Angelo (con il gruppo dei Tano da Morire), Niccolò Fabi e Max Gazzè, Carmen Consoli e Mario Venuti, gli Almamegretta, gli Snaporaz (una rock band livornese della quale fa parte il fratello del regista Paolo Virzì), Luca Ghielmetti.
Sabato sono in cartellone Fabrizio De Andrè (con cinque brani rivisti e riarrangiati), i 99 Posse (con Marcello Colasurdo e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, e sarà bello vedere la fusione tra i loro modi di far musica), i Subsonica (con la voce di Antonella Ruggiero), un gruppo di musicisti riuniti per un omaggio a Jacques Brel (Elena Castro, Eugenio Colombo, Paolo Damiani, Umberto Petrin e Ambrogio Sparagna; e Mauro Macario leggerà in italiano i testi di Brel), la Bandabardò e infine una formazione curiosa, l’Ensemble Egschiglen, dieci monaci tibetani che fanno con strumenti originali una ricerca vocale decisamente insolita. A questi e ad altri nomi in arrivo (come Tanita Tikaram e la vocalist Saiko Namillack, che viene dall’isola di Tuba) sono da aggiungere ovviamente i dieci vincitori dell’edizione ’98 e un gruppo di poeti (alcuni dei quali decisamente anticonformisti) che come ogni anno esploreranno i misteriosi rapporti fra poesia e canzone.
«Una ricerca di strade meno inconsuete ma con brani di grande impatto, una produzione bella e molto radiofonica, un ritorno della figura del cantautore con pochi musicisti, grandi melodie, testi di indubbia qualità, meno bagaglio etnico rispetto agli anni precedenti»: così Vanni Pierini e Piero Cesanelli, i due ideatori e curatori della rassegna, definiscono il materiale proposto dai vincitori di quest’anno, che per la cronaca sono in media molto giovani e fanno registrare una prevalenza maschile anche se non mancano due gruppi uno dei quali ha una splendida voce femminile. Per chi vuol sapere di più su questa bellissima alternativa alla solita pappa che durante l’estate si ascolta dappertutto, infine, il Premio Recanati ha anche un sito su Internet www.musicultura.it.

Articolo segnalato da Emanuele Pisano .