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del 07/06/98

L'Unione Sarda
MUSICA: La carica dei novantamila allo show del cantautore romano

Baglioni, notte magica
Spettacolare concerto-evento all'Olimpico

di PAOLO BIAMONTE


Il boato è da «notti magiche». Lo stadio Olimpico è un catino di gioia, novantamila persone in festa per una serata attesa da anni. Claudio Baglioni ha aperto il «suo concerto» nel modo più spettacolare: percorrendo la pista dello stadio a bordo di una motrice sulle note di «Strada facendo».
Fin dall'inizio il pubblico immenso, che pochi minuti prima aveva delirato per le immagini di Pantani in maglia rosa proiettate sugli schermi, ha urlato la sua voglia di vivere da protagonista questa "notte di note" costruita da Baglioni con cocciutaggine, quasi con ossessione e a dispetto delle polemiche. «Da me a te» non è un concerto normale per dimensioni, sforzo produttivo, varietà di elementi: Baglioni ha allestito una gigantesca macchina spettacolare di canzoni, immagini, messa in scena teatrale utilizzando al massimo lo spazio dello stadio con l'intento di superare la tradizionale distanza tra platea e artista.

Il giro sul camion è il preludio di un trionfo: Baglioni a braccia alzate canta «Strada facendo» e da subito il ritmo della sua musica traduce in note il ritmo delle emozioni di un pubblico che lo segue fedele lungo i trenta anni di carriera. Il palco a forma di stella polare è al centro del prato. La burocrazia ha impedito che il pubblico sedesse sull'erba a celebrare la fine di un atteggiamento di chiusura delle istituzioni nei confronti del rock. Le canzoni in scaletta seguono la segnaletica emotiva del cantautore romano.

Baglioni ha un modo particolare di parlare al suo pubblico, di creare un legame di fedeltà assoluta con i fan. Lo fa attraverso i contenuti dei suoi testi, la naturale cantabilità delle melodie, elementi teatrali come l'irruzione sul palco delle giovani ginnaste del Coni. E per l'occasione anche attraverso un interessante lavoro di riscrittura degli arrangiamenti delle canzoni eseguite da una band formata da alcuni dei migliori professionisti della scena italiana.

L'elenco delle canzoni ripercorre la carriera di Baglioni da «Dagli il via» a «Acqua dalla luna», da «Notte di note» a «Domani mai», da «Avrai» a «Uomini persi», «I vecchi», «Adesso la pubblicità», «Tamburi lontani», «Le vie dei colori», «Vivi», «Ninna nanna», «Noi no», le "vecchie" «Poster», «Porta Portese». Tre ore di musica e non soltanto musica: la grande festa dell'Olimpico è celebrata con un corpo di ballo, una orchestra d'archi e una sezione di fiati, un messaggio registrato della Nazionale di calcio e un intervento di Fabio Fazio.

«Da me a te» è il più ambizioso spettacolo mai allestito da un cantante italiano, lo sviluppo ideale su larga scala della concezione dei recenti tour «Giallo» e «Rosso» e che attraverso l'affettuoso gioco della memoria ricostruisce la storia personale e artistica del cantautore romano. Quello di Baglioni è un concerto che per investimento produttivo e creativo è in linea con le più spettacolari realizzazioni del pop internazionale: va dato atto all'artista romano di aver voluto superare le formule che gli avevano garantito il successo nel corso della sua carriera. Ha rinunciato, per esempio, al tono da predicatore che caratterizzava i suoi spettacoli in passato, nonostante il concerto allo stadio Olimpico nella sua città fosse una situazione che si prestava facilmente alla retorica.

La celebrazione di un lungo percorso condiviso con il pubblico è affidata al finale: un medley formata da «Amore bello», «E tu», «Solo», «Io me ne andrei», «Sabato pomeriggio», «E tu come stai» cantato a bordo della "Camilla" a due cavalli gialla e nera che è per i fans l'icona del periodo di «Questo piccolo grande amore», il brano-simbolo eseguito con l'accompagnamento di un organetto. C'è spazio ancora per «La vita è adesso», «Via» e «Io sono qui» e per una festosa esplosioni di fuochi d'artificio che si portano via l'emozione di questa notte di note. È quanto il popolo di Baglioni si aspettava: «Claudio è qualcosa di più di un cantante», dice Maria di Firenze: «Lui è l'artista perché nelle sue canzoni c'è sempre un amore enorme per la vita». Baglioni «è immenso», conferma Giuseppe, partito l'altro ieri da Potenza: «Non ho mai visto la capitale, ma il Colosseo e piazza Navona possono attendere, Baglioni sicuramente no. Rimarrò anche domani ma non ho ancora deciso se vedrò Roma o tornerò al concerto». Più probabile la seconda soluzione: oggi si replica.



Articolo segnalato da Caterina.