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del 15/05/97

La Repubblica
Baglioni: che noia il pop di oggi
"Sono di sinistra e in radio mi censurarono"


di Giacomo Pellicciotti

Milano - Folgorato dal successo televisivo di Anima Mia, Claudio Baglioni si fa un regalo per i 46 anni. Esce domani, giorno di compleanno per il popolare cantautore romano, l'album Anime in gioco, spericolato zibaldone di canzoni, canzoncine e canzonette rimesse in bella scrittura dalla fortunata trasmissione in tv con Fabio Fazio e l'allegra compagnia. Confessa Baglioni euforico: "L'esperienza di Anima mia mi ha cambiato l'umore, non ho mai riso tanto negli ultimi trent'anni. Adesso mi riconosce più gente per strada e, soprattutto, mi sono molto divertito a inventare bosse nove, milonghe, e valzer mimetici sui più stravaganti successi del passato. Per un musicista maniaco dei particolari come me, è stata una liberazione fare tutto così in fretta e così rischiosamente". Ma i suoi rapporti con la televisione non sono sempre stati idilliaci: "Per la prima volta ho respirato aria nuova negli studi televisivi. Avevo conosciuto Fazio durante un collegamento di Quelli che il calcio col mio tour rosso a Verona. Dopo, lui mi ha proposto di fare qualcosa insieme sugli anni Settanta. Doveva essere una sola puntata, ma poi sono diventate due, tre, quattro… Se non avessi detto di no. Potevano anche essere quaranta".
Che senso ha riportare alla luce brani considerati già allora spazzatura, come Heidi, Ufo Robot o Pippi Calzelunghe? "Lasciamo stare i testi, che sono quelli che sono. Ma in molte di quelle canzoni, c'è la musica pop che non si sente più oggi. Vorrei telefonare a Bono degli U2 e dirgli: provate a iniziare il concerto con Heidi, magari con un vostro testo, e vedrete che viene giù lo stadio. Per me non è stato un revival, non ho nessuna nostalgia degli anni Settanta, mi sono soltanto interrogato sul perché tanta musica pop si è fermata e oggi non c'è più fantasia". Registrato in studio a Milano in sole sei settimane, rivisto e corretto nell'interpretazione, Anime in gioco, contiene venti episodi musicali dalla serie tv Anima mia. E Baglioni duetta, di volta in volta, con Orietta Berti (Il nostro concerto) Riccardo Cocciante (Pippi Calzelunghe), Enzo Jannacci (E la vita la vita), Alan Sorrenti (Figli delle stelle), Sabina Ciuffini (Buonasera dottore), i Cugini di Campagna (Canzone intelligente) e l'immancabile Natalia Estrada (Orzowei). Scherza Baglioni: "Dopo quest'impresa vincente, Fazio ed io ci siamo proposti come conduttori di Domenica in, ma non ci hanno ancora risposto".
Poi, sfoglia l'album dei ricordi: "Ho fatto di tutto in vita mia, anche accompagnare al pianoforte Bettino Craxi, che era un buon cantante. Almeno tutti, allora, giuravano che era molto bravo, nessuno osava dire il contrario". E si finisce, inevitabilmente, sulla politica: "Sono sempre stato di sinistra, ma nessuno me l'ha mai chiesto espressamente. Perciò fino al 1972 non passavo in radio, perché considerato troppo di sinistra. Poi sono stato bollato come divorzista. Fino a che "Il Secolo d'Italia" mi ha identificato come ex missino, ex ciellino ed ex democristiano, in pratica un opportunista. Ma ho simpatia per questo governo, anche se ho i miei dubbi e perplessità. Conosco Veltroni da 25 anni, una persona capace e corretta. Non sono mai stato marxista e comincio a pensare all'impraticabilità del potere in Italia. Non ho mai frequentato la politica ed i politici, anche perché mi sento poco adatto a fabbricare consensi". E sul "commando" di piazza San Marco: "Mi verrebbe voglia di farci un sorriso sopra, ma temo che non si possa liquidare così la questione. Oggi, da noi, ci sono troppi che urlano e troppi che accettano analisi troppo facili. Sarà anche superato il concetto di patria, ma da nord e sud della cosiddetta Padania, ci sono individui che attentano continuamente alla pacifica convivenza degli italiani".


Articolo segnalato da Enrico.