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del 26/12/82

TV Sorrisi & Canzoni
30 mila chilometri a 33 giri

di Anna Maria Del Gatto


Il cantautore romano ha raccolto in un doppio album dal vivo i successi della sua lunga tournée estiva. "L'avventura che ho vissuto la scorsa estate - dice - non poteva finire lì. Ho sentito il bisogno di estenderla e fissarla nel tempo". Sulla sua esperienza ha realizzato anche un filmato per la tv.

Ebbene sì anche gli orsi hanno un'anima! Questo potrebbe es-sere il titolo di un film sulla vita di Claudio Baglioni che in questi ultimi tempi ha fatto un cambiamento davvero sorprendente. Il cantautore romano era noto nell'ambiente per la sua fobia ad avere contatti con più di due persone per volta. Quando ormai tutto sembrava perduto, con grande sorpresa degli addetti ai lavori e anche del pubblico, Claudio è diventato socievole e "chiacchierone". "Dopo la lunga pausa di pigrizia, prima di "Strada facendo" - confessa -, qualcosa dentro di me si è rotto, come una diga. Da allora non mi sono fermato un attimo e questa estate ho fatto ben 30.000 chilometri per esibirmi... incredibile, ma vero!".
Una tappa storica della tournée di Claudio è stata quella di Venezia. Dopo oltre 1000 anni, in occasione del suo concerto, è stato infatti riaperto ai civili, grazie all'interessamento del ministro della Difesa Lagorio, quell'Arsenale la cui storia è legata agli splendori della Repubblica Veneziana e allo sviluppo tecnologico della Marina militare italiana fino alla fine della prima guerra mondiale. E' stata, questa del concerto di Baglioni, l'occasione per dimostrare in concreto la disponibilità del ministero della Difesa a gestire in modo più utile e aperto per i veneziani questo spazio vitale per la città lagunare.
L'attivismo sfrenato che ha colto Claudio di sorpresa ha, in questi giorni, un'immediata verifica: un album doppio dal vivo e uno special televisivo che vedremo in due puntate sulla Rete 2, il 29 dicembre e il 5 gennaio alle 20,30.
"Ho cominciato a prenderci gusto - racconta - quando nel dicembre '81 iniziò la mia mini-tournée. L'ebbrezza che provai fu davvero stimolante".
Possiamo stare tranquilli? Ora sarai sempre così?
"Prima o poi mi fermerò, anche per dormire, ormai le mie occhiaie sono diventate solchi! Però lo stimolo a fare sempre cose nuove è ormai un dato acquisito dentro di me. Ho scoperto che "Strada facendo" non è solo un titolo di un Lp, ma una filosofia di vita".
Che cosa porti con te di quell'avventura che è stata la tua lunga tournée estiva?
"Quello che ho vissuto non poteva finire lì...con l'ultimo concerto, il 27 ottobre a piazza di Siena a Roma. Ho sentito il bisogno di estenderla e fissarla nel tempo anche se so che un filmato e un album non possono mai essere come la realtà pur se la riproducono fedelmente. Pensa che per paura di dimenticare io, per tutto il viaggio, ho tenuto un diario".
Il milione di persone che ti ha tenuto compagnia nei concerti, lo hai sentito davvero partecipe?
"Sì, e il titolo dell'album ha proprio questo senso, "Alé-oò" è un titolo dato dalla gente, una volontà di rompere quel diaframma che quasi sempre si viene a creare tra pubblico e artista".
Parliamo un po' di cose personali. Come va con tuo figlio Giovanni?
"Da quando è nato Giovanni (che oggi ha 7 mesi, n.d.r.) sono stato un po' un padre a mezzo servizio, non l'ho visto quanto avrei voluto. Di solito la gente impazzisce. Io non sono impazzito e, in verità, i primi tempi mi vergognavo un pochino della mia pacatezza di sentimenti, però secondo me le felicità sono nell'attesa di un avvenimento. Sinceramente, a me ha messo dentro uno strano calore allo stomaco e mi ha dato una grossa spinta. Di qui anche il tanto lavoro: mi sentivo più solido, più importante, più sicuro".
Ti senti di avere tutto?
"Assolutamente no. Ad esempio io invidio molto i creativi, quelli che riescono sempre ad essere propositori di cose che interessano la gente come i romanzieri, i poeti, i registi, gli sceneggiatori, i direttori d'orchestra".
Hai dentro di te un sogno represso, qualcosa che dici che prima o poi lo devi fare?
"Sì, a me, ad esempio, piace molto scrivere, però alla fine le uniche cose che riesco a scrivere sono i testi delle canzoni".
In genere hai rapporti migliori con gli uomini o con le donne?
"Io riesco a confessarmi meglio con una donna, però poi ci sono delle cose che racconti solo a un uomo, per un fatto di cameratismo quasi scolastico o da militare. Credo che tra un uomo e una donna si è amici in modo diverso, c'è sempre qualche implicazione amorosa.

Articolo segnalato da Antonio Pascale.