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del 30/08/00

La Repubblica
Baglioni a Paestum dopo i veleni di Pompei
Pienone al concerto di stasera (ore 21,30) tra i templi greci


di NINO MARCHESANO

Notte di note in una degli spazi più suggestivi del Cilento, i Templi di Paestum, dove questa sera farà sosta il nuovo tour acustico di Claudio Baglioni. Peccato che molti fans non avranno l'opportunità di ascoltare Strada facendo, E tu, Poster ed altre memorabili hit del divo Claudio: i biglietti sono esauriti e per comprensibili motivi logistici non è possibile aggiungere altri posti a sedere. Ma al teatro Romano di Benevento ci sarà un nuovo concerto il 14 settembre.
Un concerto, quello di Paestum, annunciato solo a metà, ricorrendo solo a pochissime locandine, quanto basta per vendere in poco meno di dieci giorni, dal 10 al 18 agosto, 2.500 biglietti di 80, 60 e 45mila lire.
Per Franco Di Salvatore, promoter locale e titolare insieme ad Alfonso Troiano della società «Anni '60», si tratta di un successo senza precedenti. «La gente continua a chiamarci, riceviamo sollecitazioni dai vari negozi di Napoli e Salerno autorizzati alla prevendita, purtroppo non possiamo farci niente. La commissione provinciale di vigilanza ha dichiarato un'agibilità di 2000 posti a sera per l'intera durata della manifestazione. Farà eccezione Baglioni con l'aggiunta di altri 500 posti».
Una misura preventiva per evitare danni all'immenso patrimonio archeologico. L'inquinamento acustico causato dalla potenza dei decibel è il nemico principale da sconfiggere. Ma per questa sciagurata evenienza, che pur negli anni scorsi ha fatto tanto discutere soprintendenze di mezza Italia, aprendo il fronte delle campagne antirock che hanno finito con l'investire la stessa Arena di Verona, il concerto di Claudio Baglioni non crea grossi rischi. Infatti si tratta di un'esibizione semiacustica, «unplugged», che utilizza un impianto di amplificazione molto ridotto.
Eppure, per la tappa del tour di Ferragosto a Pompei, il concerto di Baglioni è diventato caso politico. La sicurezza dello stato di agibilità degli scavi fu tirata in ballo da An che, prima del concerto, aveva denunciato sia la presenza di una serie di cavi elettrici collegati con manicotti di nastro isolante, sia la caduta di alcune pietre nell'anfiteatro accusando lo staff organizzativo di Baglioni.
«Ragioni» che, per fortuna della musica, non sono risultate sufficienti a dimostrare violazioni della legge 626 sulla sicurezza. «Questi luoghi aveva affermato Claudio Baglioni nei giorni precedenti allo spettacolo , venivano usati nell'antichità per spettacoli popolari, oggi non possono diventare dei cimiteri». Opinione condivisa dal sindaco di CapaccioPaestum, Pasquale Marino. «Oltretutto l'area archeologica destinata agli spettacoli d'estate è esterna ai Templi», afferma il sindaco. Un'area frequentata soprattutto da stranieri ed in cui è doveroso investire con la «Cittadella della Cultura», un progetto che interesserà diecimila metri quadrati aperti allo spettacolo e al teatro. Intanto il Tempio di Nettuno e la Basilica dedicata ad Hera sono in fase di restauro. Quanto basta per rievocare le gesta degli antichi greci che fra il quinto ed il sesto secolo a.c. sbarcarono in un'ansa del fiume Sele per fondare Poseidonia. Con i Romani divenne Paestum, a causa di una supposta pestilenza. Si trattava, invece, di malaria, debellata dagli americani solo dopo la seconda guerra mondiale con il famigerato Ddt.

Articolo segnalato da Aurora.