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Rassegna stampa - luned́ 11 settembre 2000 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su La Nuova Sardegna - 11/09/2000


Baglioni, una notte di note

Successo del cantautore romano nei concerti di Nuoro e Cagliari Una lunga esibizione in chiave acustica durata oltre tre ore

di Walter Porcedda

CAGLIARI. Un Baglioni quasi inedito, meno effetti speciali, più chitarra, piano e voce, e soprattutto voglia di ritrovare un contatto più intimo con il suo pubblico. Che, naturalmente è sempre tanto, tantissimo. E fedelissimo, come ha dimostrato negli appountamenti allestiti da Sardinia Interfestival venerdì a Nuoro (quattromila circa) e sabato notte a Cagliari in un anfiteatro romano, mai quest'estate così strapieno, con i suoi oltre cinquemila posti andati via in un baleno e altrettanti fans in piedi nella corona esterna attorno all'antico teatro. E, Claudio, amato, osannato, chiamato a grande voce da un pubblico compostissimo che con amore lo venera, non si è negato. Regalando un concerto lunghissimo, di oltre tre ore e mezza, facendo le ore piccole assieme ai suoi diecimila innamorati fans.
Gente di ogni età, in larghissima parte femminile. Diverse generazioni accomunate persino nei gesti e nelle manifestazioni d'affetto. Dalle fasce blu con la scritta, portate sul capo o strette attorno al polso, ai mille cuoricini luminosi color blu agitati senza sosta (e alcune signore previdenti, con tanto di pile di ricambio in borsetta). O i cento cellulari accesi all'inizio di un brano. Note da far ascoltare. Piccole e volanti registrazioni trasgressive spedite come biglietti d'amore.
E infine, i mille e mille flash, che punteggiavano il buio, da un capo all'altro dell'antica cavea, quasi fossero piccole lucciole. Gesti teneri di un amore popolare semplice e autentico di cui gode Baglioni, ormai trenta e passa anni sulla breccia. Cantautore di ballate orecchiabili e di efficaci ritornelli, di melodie entrate nella leggenda e nell'immaginario nazionale, Baglioni è un consumato animale da scena e professionalissimo musicista. Con dei compagni di viaggio di prima grandezza a cominciare dal bravissimo Danilo Rea al piano e proseguire con Giovanni Buscariol all'organo e tastiere, Paolo Costa al basso e contrabbasso, Paolo Gianolio alle chitarre acustiche e semiacustiche, Gavin Harrison alla batteria e percussioni, Elio Rivagli alla batteria e alle percussioni. Musicisti che hanno condiviso con il cantautore romano il precedente e ipertecnologico tour «Il viaggio» e l'hanno seguito anche in questa nuova avventura dal segno quasi opposto.
Perchè «Sogno di una notte di note» - come è stato battezzato questo giro nei teatri d'arte o luoghi comunque particolari d'Italia - consegna un'altra immagine. Un concerto cioè (quasi) umplugged, senza diavolerie elettroniche, campionamenti o loop, ma suoni così come escono dagli strumenti. Un live acustico, come da tanto non accadeva per Baglioni, con una scaletta di motivi scelta ad hoc e riarrangiata per l'occasione. Con tanta voglia di raccontare e mettere in scena, rubando un po' al teatro. Magari sottovoce, a Shakespeare, già da quel titolo che sembra rimandare a «Sogno di una notte di mezza estate» (citato da una breve lettura registrata all'inizio del concerto) o dalla comparsa veloce e improvvisa di una ballerina vestita di bianco che, attraversata la scena, lancia petali di fiori.
Ed ecco quindi il via con la morbida «Note di note», i successivi brani «Io dal mare», «Naso di falco» e «Poster» in chiave sudamericana, «Ragazze dell'est» e (per la prima volta dal vivo) «La piana dei cavalli bradi».
Claudio Baglioni, abbronzatissimo, camicia bianca e gilet nero è a suo agio.
Racconta sogni, parla di sè e della sua passione per la musica («io, la chitarra, me la porto anche a letto» rivela). Imbraccia la sei corde acustica e parte il primo medley: da «Ragazza di campagna» a «Chissà se mi pensi», da «Puoi» a «Reginella». Pausa di sette minuti e si riprende. Da «Tamburi lontani» a «Quante volte» da «Bolero» a «Domani mai» e «Avrai». E, finalmente, dopo esser riuscito a contenere la voglia di cantare del pubblico, la libera con il medley successivo: da «Questo piccolo grande amore» ad «Amore bello», da «E tu» a «Strada facendo» è un'esplosione di gioia e cori fino ai bis «Cuore d'aliante» e «Via» e i «Titoli di coda» che annunciano la fine di un «viaggio» nel cuore della notte.

segnalato da Marcella

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