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Rassegna stampa - venerd́ 1 settembre 2000 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Mattino - 01/09/2000
www.ilmattino.it


Baglioni e Paestum, una doppia magia
Il concerto nella zona archeologica: oltre duemila spettatori in delirio

di ELISABETTA BRUNO

È il ritorno all'essenziale, a un minimalismo musicale al quale non ci aveva più abituati, dopo le sue performances all'insegna dell'ipertecnologia. Un ritorno all'antico, quello di Claudio Baglioni, che non disorienta i fans: anche mercoledì sera, nell'area archeologica di Paestum, il successo di pubblico è stato straordinario, con circa 2500 spettatori osannanti. Il Baglioni uomo del Duemila (vedi il suo ultimo disco «Viaggiatore sulla coda del tempo») con questo tour estivo recupera il suo ininterrotto legame con il passato: le uniche macchine usate sono quelle, di ispirazione shakespeariana, usate per rievocare i suoni del mare, del vento, dell'aria. Un tour intimo, a partire dal palco, piccolo, discreto, quasi timoroso di invadere i luoghi sacri della storia. Ma che, in alcuni momenti, si trasforma quasi in un palcoscenico teatrale, dove il «mattatore» Claudio regala sorridendo racconti, aneddoti, battute e chiacchiera con gli spettatori.. L'atmosfera, complice la spettacolare ambientazione, è suggestiva e serena. Baglioni assorbe e restituisce il feeling, ripercorrendo in tre ore piene, intervallate da soli dieci minuti di pausa, le tappe fondamentali del suo sterminato repertorio. Il viaggio parte con «Notte di note», che dà il titolo al tour («Sogno di una notte di note»). Poi comincia la cavalcata nel passato con «Poster», «Le ragazze dell'est», «Con tutto l'amore che posso», rilette in chiave acustica.
L'emozione sale quando Baglioni va da solo al proscenio, chiedendo espressamente agli spettatori di non accompagnarlo nella canzone che definisce la sua favorita, «Fammi andar via».
Con e senza l'apporto dei suoi sei musicisti, anch'essi integrati nell'atmosfera volutamente intima del concerto, Claudio non perde un colpo, sia nella scelta che nell'interpretazione reinventata dei brani. Nuovo momento teatrale per «Io, lui e la cana femmina», quando Baglioni appare su una sedia, al centro del palco, e con le mani descrive minuziosamente il testo della divertente canzone. L'ormai logora «Questo piccolo grande amore» fa materializzare tante piccole fiammelle sulle tribune, che restano accese anche su brani meno "frequentati" in concerto, come «Chissà se mi pensi», «Lampada Osram», «Doremifasol». Poi Claudio si siede al pianoforte e attacca il medley dei suoi brani storici: «E tu», «Sabato pomeriggio», «Solo», «E tu come stai», «Strada facendo», «Amore bello».
Un successo che premia il grande sforzo effettuato dagli organizzatori e dagli enti per portare il cantautore romano a Paestum: soddisfatti alla fine Alfonso Andria, presidente della Provincia e Pasquale Marino, sindaco di Capaccio. Soddisfatto anche lo stesso Baglioni, che nel backstage si concede volentieri ai fans in cerca di autografi e a qualche domanda.
Un ritorno all'antico, come nel tour «Assolo» di una quindicina di anni fa, dove eri da solo con piano e chitarra.
«C'è una certa continuità con quel tour. Volevo ritrovare un rapporto più stretto con le mie canzoni e il mio pubblico. Questo tipo di ambientazione, nei siti archeologici, mi sembrava il luogo ideale per creare quelle atmosfere».
Un tour è sempre un tour, routine compresa: ma è sembrato di vedere un Baglioni appagato ed energico.
«È come se avessi cambiato pelle, mi sento rinvigorito. Finalmente interpreto le mie canzoni come volevo. Il tour nei siti archeologici era pensato per l'anno prossimo. Ma io e la band abbiamo avuto voglia di proporre da subito le canzoni in versione acustica, nonostante avessimo finito in primavera il tour "Blu". Dopo i palasport, gli stadi e la tv ho ritrovato scioltezza e voglia di comunicare».
A cosa è dovuta l'assenza di Walter Savelli, suo tastierista fedele da vent'anni?
«Sta sperimentando dei progetti musicali su Internet, non può seguirci in tour.
Ma "smania" per tornare con noi, è questa la sua casa».
Le polemiche di Pompei hanno lasciato strascichi?
«No, l'organizzazione dei concerti non dipende da me. E comunque tornerò a Pompei il 23 settembre, con una serata a inviti».
Che impressione le ha fatto suonare in un luogo come gli scavi di Paestum?
«Una serata emozionante, che mi ha appagato totalmente».

segnalato da Ernesto

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