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Rassegna stampa - mercoledì 9 agosto 2000 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Mattino - 09/08/2000
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Troppi rischi per il concerto



di LAURA CESARANO

«Il sogno di una notte di note» a Pompei rischia di diventare un incubo per l'organizzazione che sta allestendo all'Anfiteatro degli Scavi la prima tappa del tour estivo di Claudio Baglioni. La polemica, sollevata ieri mattina dall'ex assessore regionale al turismo Luciano Schifone e dal consigliere regionale di An, Salvatore Ronghi, firmatario di una interrogazione in cui si adombrano, tra l'altro, rischi per il patrimonio archeologico pompeiano è culminato, nel pomeriggio con la segnalazione del crollo di un muro dell'Anfiteatro, poi smentito dai carabinieri.
Il crollo, di cui sulle prime qualcuno ha attribuito la colpa all'organizzazione del concerto, pare fosse già visibile in un filmato girato in mattinata dalla troupe di Baglioni. A soffiare sul fuoco, è il caso di dirlo, ci si è messo anche l'incendio - di cui per ora si ignorano le cause - che si è sviluppato nell'area delle «insulae» occidentali degli scavi di Pompei. Ce n'è abbastanza, secondo l'organizzazione del tour, per sentire odore di sabotaggio: «Non conosco le vicende - commenta il responsabile della produzione Pino Chiodo - ma a giudicare da quello che è accaduto oggi, mi sembra che l'evento stia diventando il capro espiatorio di contrasti preesistenti. Per quello che ci riguarda, comunque, per ora siamo tranquilli».
Già qualche giorno fa una prima ondata di accuse contro la Soprintendenza era arrivata dalla Multibox, società di produzioni multimediali che qualche anno fa aveva firmato lo spettacolo «L'ultima notte di Pompei». Esclusa dalla programmazione Duemila (che comprende unicamente il concerto di Baglioni) degli spettacoli agli Scavi, la società aveva accusato la Soprintendenza di «doppiopesismo». Su questo e su altri punti tornano ora Schifone e Ronghi. L'ex assessore regionale al turismo, memore delle «difficoltà incontrate nell'allestimento delle rassegne degli anni scorsi», definisce «allarmanti» le notizie sull'organizzazione dell'evento. «La deroga al limite dei 400 spettatori, così facilmente concessa ad una manifestazione che piace al ministro Melandri, può significare solo due cose: o i limiti precedenti erano solo dettati dalla volontà di scoraggiare le organizzazioni locali, oppure, se i vincoli erano dettati da reali esigenze di tutela, dobbiamo dedurre che il concerto mette in serio pericolo l'area archeologica, dal momento che abbiamo notizie dell'ingresso di Tir dentro gli scavi, e dell'uso di carrelli elevatori per il trasporto delle attrezzature. In più ci risulta che manca, per la manifestazione del tredici, la necessaria autorizzazione della commissione prefettizia». Dubbi che, per ora, la Soprintendenza non intende fugare. «Non rispondo alle dichiarazioni di Alleanza Nazionale - è la replica del soprintendente, Piergiovanni Guzzo - Ma se le operazioni di allestimento sono state autorizzate, è senz'altro perché considerate non rischiose per la salvaguardia del sito. Con l'organizzazione, del resto, mi incontrerò domani (oggi per chi legge, ndr) alle 12».
Esploso il caso, anche la Uil torna sul piede di guerra: il responsabile locale, Antonio Pepe, ha presentato un esposto alla Procura per chiedere che si faccia luce sulle misure sono state adottate per tutelare gli Scavi e la scelta delle Soprintendenza di pagare con soldi propri il lavoro degli addetti alla vigilanza in occasione dello spettacolo.

segnalato da Melania

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