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Rassegna stampa - martedì 22 settembre 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su La Gazzetta dello Sport, TV e spettacoli - 22/09/1998
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Successo delle imitazioni nella domenica del pallone
Calcio e sosia, che spasso
Maldini: «Teo mi fa sorridere». Dix: «Imito chi mi è simpatico» Teocoli: «Gli voglio bene». Bisio: «Ho pensato alla gag di Fazio e Baglioni chiamando "Claudione" a teatro»

di Gabriella Mancini

Maglione blu, frangetta più o meno folta, sorriso smagliante e ammiccante: Teo Teocoli imperversa a «Quelli che il calcio» con l'imitazione di Cesare Maldini. Una certa somiglianza e la gestualità divertente lo rendono irresistibile. Fabio Fazio sa quando «accenderlo» e Teo è sempre pronto: «Pagliuca... Paolo... Di Biagio, Di Maldini...», la sua originale formazione e il suo urlo improvviso («Paolo!») diventano un allegro tormentone. E le imitazioni per simpatia hanno caratterizzato la domenica di calcio in Tv. «Mai dire gol» ha risposto con Claudio Bisio nei panni di Fabio Fazio e Gioele Dix in quelli di Claudio Baglioni. Esibizioni altrettanto felici.

Ma Cesare Maldini che ne pensa? L'ex c.t. fa melina. «So di Teocoli, ma non l'ho mai visto in Tv. Sui giornali ho notato la foto. Che devo dire, siamo sempre stati amici, non è una cosa che mi cambia la vita...». Da ragazzi andavate al bar insieme. «Non soltanto al bar, ci siamo incontrati in tante belle occasioni, andavamo all'Idroscalo a prendere il sole. Bei tempi. Teo che mi imita mi fa sorridere».

E l'attore risponde compiaciuto: «Gli voglio molto bene. Qualsiasi gesto buffo, qualsiasi frase nascondono sempre rispetto e stima». Teocoli entra subito nel personaggio: «Il mister oggi è in ritiro, finalmente ha trovato un ingaggio e domenica lo vedrete con la sua squadra». L'Atletico van Goof è dietro l'angolo che lo aspetta.

Anche Fazio e Baglioni sostengono di non essersi visti su Italia 1, intanto i loro sosia si sono divertiti. «Premetto che non sono un imitatore - attacca Bisio -: è una scenetta figlia di Dario Fo. Per me sono tributi a entrambi: ho lavorato, e continuerò a farlo, sia con Fo che con Fabio. La gag è cominciata per caso. Sono amico di Baglioni e giovedì ci siamo incontrati a Napoli: io recitavo a teatro e l'ho chiamato sul palcoscenico.
L'ho introdotto alla Fazio: "Claudione, che piacere... la fa, la fa, la fa...", e lui ha attaccato a cantare "Sandokaaan". Ho proposto la scenetta a Gioele, che all'inizio era un po' titubante a interpretare Baglioni.
Invece è a andata». «Sì - ero un po' perplesso - dice l'attore - poi mi hanno truccato, mi sono guardato allo specchio e mi sono trovato. Ho osservato i videoconcerti di Baglioni, ho messo in evidenza il suo aspetto ieratico, quel suo modo gentile di schermirsi, quel leggero distacco. Ci piace far parodie ai personaggi che ci stanno simpatici, lo humour cattivo non ci appartiene. Stessa cosa con Ravanelli: di lui ho colto gli atteggiamenti, quel parlare in terza persona. Tomba, invece, me lo sono trovato addosso fisicamente e quando sono andato a trovarlo è stato subito al gioco. Si è presentato dicendomi: "Perché sei venuto a trovarmi di mercoledix? Tu, Gioele, dovresti venire di giovedix". Insuperabile».

segnalato da Cecilia Lombardino

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