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Rassegna stampa - domenica 20 settembre 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Mattino - 20/09/1998
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BAGLIONI TRUCCATO DA HIPPY CANTA PER LE VIE DEL CENTRO MA NESSUNO LO
RICONOSCE




Ha l'aria dell'hyppy fuori tempo, del girovago di turno che si improvvisa
canatante nell'indifferenza dei passanti. Incredibile MA VERO: quello
straniero che storpia  le canzoni di Claudio Baglioni è proprio lui.
Baglioni in carne e sangue, camuffato ad arte per il blitz a sorpresa di eri
mattina. Sono passate da poco le dodici, quando nella Galleria Umberto
spunta un freakkettone biondo, capelli lunghoi e pizzetto incolto, spalle
curve, vistosamente cluadicante, che sistema la misera custodia della sua
chitarra davanti all'ingresso di una banca. In bella mostra un pezzo di
cartone con una scritta "Grazie!". Occhiali scuri, pantaloni stile militare,
camicia chiara, sandali, il giovane sbandato e un pò fatto cercati
racimolare qualche soldo per tirare avanti. Timidamente comincia a cantare,
strimpellando la sua chitarra e farfugliando con accentuata inflessione
inglese i testi del cantautore romano. Da "Sabato pomeriggio" a un
improbabile "Dov'è dov'è" diventato "Where is where is", dall'inedito
"Arrivederci o addio" a "Questo piccolo gramde amore", compreso "Milel
giorni di te e di me" e "Da me a te".
La gente passa, a malapena lo guarda, non si accorge di nulla. Dopo il bagno
di folla di piazza San Domenico e alla Facoltà di Giurisprudenza, Baglioni
assapora la gioia di essere uno sconosciuuto. "Avevo pensato da tempo a
un'uscita del genere", confessa, "Napoli mi è sembrata la città più adatta
per farlo. Mi sono divertito moltissimo". L'isolita esibiuzione,
sperimentata non molto tempo fa da Sting in una stazione della metropolitana
di Parigi, ricalca la session che Baglioni improvvisò nel '75 con De Gregori
davanti al Pantheon, a Roma. Anche allora nessuno lo riconobbe. ma erano
altri tempi, il Claudio nazionale non riempiva gli stadi. Ieri sono stati ne
cessarie due ore di trucco per rendere perfetta la messinscena e un
interpretazione da attore consumato. Baglioni è arrivato con tutti gli
uomini della sicurezza che, sparsi tra la folla, hanno seguito ogni suo
moviemento, mentre la sua compagna Rossella Barattolo ha passeggiato
distratta come una qualsiasi turista.
Qaulcuno si ferma ad ascoltare il barbone e gli lascia qualche spicciolo
(l'incasso alla fine è di 12.700 lire), altri gli scattano una foto. Due
ragazze si fermano ad osservarlo a lungo, sono insospettite ma non possono
credere di avere il loro idolo proprio lì, a due passi. Dopo circa mezz'ora
l'improvvisato menestrello decide di cambiare postazione: si sposta sul
marciapiede di via Roma, e riprende a cantilenare nello stule di Dylan.
ALtri sguardi incuriositi, altri spiccioli, alrti flash. Ma nessuno lo
riconosce, Baglioni ci ha preso gusto e passa in rassegna il suo repertorio.
"In un'ora ho cantato di tutto, mancava solo l'inno di Mameli: un vero
spasso!", dirà subito dopo essere salito a bordo di una Renault Megan blu
che lo aspettava in via Verdi. "Chiedo scusa per questa pagliacciata; -
dice - è stato come un salto nel vuoto: non immagino che cosa sarebbe
accaduto  se mi avessero riconosciuto. Con il concerto del 26 al San Paolo
chiuderò idealmente questo mio particolare viaggio nella città". Ma prima,
mercoledì 23 viaggierà su uno p più mezzi pubblici, e il 24 ancdrà in visita
dai detenuti di Poggioreale. E non è escluso che stia progettando qualche
altra sorpresa.



segnalato da Anna Sorrentino

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