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Rassegna stampa - mercoledì 15 luglio 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su L'Unione Sarda - 15/07/1998
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I cantanti e la fede: nel libro "Anima mia" parlano Dylan, Bowie, Baglioni e Jovanotti
La voce di Dio si ascolta nella musica rock



C'è Bob Dylan che glissa la domanda se sia ebreo o cristiano e si definisce «uno che crede» e Bruce Springsteen che si chiede «come si fa ad ascoltare Dio se la televisione è a tutto volume?». C'è Tina Turner che vede il segreto del suo successo nella «serenità conquistata attraverso la meditazione buddhista» e Whitney Houston che vive la fede «in modo assolutamente decisivo, in ogni secondo della giornata». Sono solo alcune delle 200 interviste sulla fede rilasciate nel corso di 13 anni da cantanti di tutto il mondo e raccolte nel libro Anima mia - Rock, pop e Dio (Piemme edizioni) dal giornalista dell'Osservatore romano Giampaolo Mattei.
Una sorta di "Antologia di Spoon River" dei vivi, in cui risuonano le voci più disparate, spesso sincere, a volte polemiche. Come nel caso di Bob Dylan che dice: «Ebreo o cristiano, sono uno che crede». E lapidariamente aggiunge: «Una volta ho scritto che Dio non è un fattorino per i bisogni degli uomini. Lo penso ancora. Ho parlato della fede nelle canzoni e non ho altro da dire». Giorgia vede nella musica «qualcosa di superiore» e ritiene che il rapporto con Dio sia «una questione interiore, indipendente dalla Chiesa». E gli autori della Macarena, Los del Rio, ricordano che un tempo volevano entrare in seminario. «Oggi siamo cattolici praticanti. Cerchiamo di vivere la fede ogni giorno. La macarena? Un'espressione di gioia e amore alla vita».

Nel volume il 60 per cento dei cantanti intervistati ha dichiarato di essere cristiano (e di questi solo il 15 per cento va a messa), il 24 ateo o agnostico mentre il 16 per cento ha affermato di avere una spiritualità personale ispirata da filosofie orientali (buddhismo in testa). Come Tina Turner che racconta di aver trovato nel buddhismo «la forza interiore che mi ha permesso di accettare il mio passato senza rabbia o risentimenti. Se non avessi conquistato la serenità attraverso la meditazione - dice - chi me lo farebbe fare, alla mia non più giovane età, di continuare a macinare rock?».

Per il più famoso cantante algerino, Cheb Khaled, la musica può essere portatrice della fede autentica contro la visione distorta che ne dà l'integralismo: «Non bisogna confondere l'Islam con quei barbari» dice. «Nessuna religione ordina di uccidere nel nome della fede. Con la musica vorrei portare un messaggio di pace».

Piero Pelù, leader dei Litfiba, si difende dall'accusa di comporre musica satanica e dice di «non invocare nessun demonio perché siamo atei: non crediamo in Dio e quindi neanche nel demonio». Ed elogia il vescovo Milingo: «È un grande. Lui la musica la vive sul serio, la comprende. Scrive e canta canzoni pazzesche che certo non mi aspettavo da "un'eminenza" come lui. È una figura fondamentale: è tutto merito suo se la Chiesa ha cambiato rotta verso la comprensione del rock».

E proprio Emmanuel Milingo, lo scomodo arcivescovo cantautore, dice: «Nella mia terra, in Zambia, non c'è nulla di strano se un vescovo canta e balla. E in Italia non credo di essere frainteso. Se canto in tv penso di portare un po' di gioia e di speranza nella vita. L'apostolato entra ovunque, non esistono luoghi cattivi. Se posso annunciare Gesù Cristo lo faccio in ogni maniera». Luciano Ligabue, considerato uno dei idoli dei teen-ager, sente «un grande bisogno di credere». E descrive la famosa canzone Hai un momento, Dio? come una «umile, piccolissima esortazione a Dio a manifestarsi, a darmi qualche risposta a domande che non credo di pormi solo io. C'è bisogno di un Dio con cui colloquiare senza paura». Anche Battiato si considera «un uomo religioso, ma senza una "parrocchia". Rispetto tutte le religioni, ma non sono cattolico».

Per l'autore, Giampaolo Mattei, Anima mia è «una sorta di dizionario in cui cercare le voci del cantante preferito». Tra le tante compaiono quelle dei Pink Floyd, Oasis, U2, Cat Stevens, David Bowie. E tra gli italiani Samuele Bersani, Francesco Guccini, Antonello Venditti, Luca Carboni, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Jovanotti, Renato Zero.

segnalato da Caterina

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