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Rassegna stampa - sabato 11 luglio 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Corriere di Milano - 11/07/1998
rcs.it/corriere/


Jannacci, Formigoni, Mike: «Noi fan inguaribili, in estasi per Baglioni»



di Maria Volpe

Altro che ragazzine innamorate. Giovedì sera allo stadio di San Siro, ad assistere al
concerto di Baglioni, c'era un ricco parterre di vip. E tutti innamorati. Del divo
Claudio.
Primo fra tutti Enzo Jannacci, il cantautore milanese per eccellenza. Che confessa: «Sono
talmente suo amico che il mio giudizio è certamente di parte». Ma poi si lascia andare a
commenti e racconti «nostalgici»: «Me lo ricordo tanti anni fa, la prima volta che l'ho
visto: cantava "Notte di Natale" e sembrava un cherubino. Ma a me piaceva già allora. E
dagli anni Settanta a oggi è sempre cresciuto, migliorato. Oggi sono tanti a cantare senza
sapere quello che dicono. Lui invece già in canzoni come "Poster" mostrava una grande
attenzione agli altri. E poi è arrivato il sociale in testi fantastici come "Uomini
persi", e "Le ragazze dell'est", fino a "La vita è adesso" o "Fammi andar via" una canzone
che mi commuove. Brani da ascoltare con intensità, perché non sono stradaioli. Claudio ha
questa grande capacità di trasformare in parole le immagini che gli arrivano dal mondo. +
un poeta e musicista vero. Esprime una sofferenza che lui stesso ha provato, è una persona
timida, con l'attenzione ai timidi. E non ultimo canta molto bene». E lo spettacolo di
giovedì com'è stato, tra ruspe e fango? «Non disturbavano affatto. Anzi, io avrei scelto
apposta una coreografia così, con pozzanghere e cumuli di terra. Davano l'idea del
tragico. E nello stesso tempo lo show in campo è risultato molto divertente».
Quasi come un derby fra Inter e Milan: Massimo Moratti, nella tribuna vip, non ha
trattenuto la sua emozione; Marina Berlusconi, poche poltrone più in là, ha applaudito le
canzoni più belle. Si allinea nel giudizio Roberto Formigoni, presidente della Regione
Lombardia: «Tre ore di canzoni di ottima qualità - commenta - con un'ambientazione molto
suggestiva. Capisco che 75 mila persone si siano mosse per ascoltarlo. Anche se non sono
un fan di Baglioni, l'occasione era davvero ghiotta. Nei giorni precedenti il concerto
avevo chiacchierato con lui perché ci aveva chiesto collaborazione per far assistere 1.500
portatori di handicap alle prove: ho apprezzato questa sua voglia di inserire un gesto di
solidarietà nello show. Nei giorni scorsi è riuscito anche a coinvolgere la città, andando
in carcere ed esibendosi sui mezzi pubblici. C'è stata in lui la volontà di conoscere la
realtà di Milano e di dialogare con lei. + salito sul palco dopo aver respirato l'aria
della città. Ed è quello che un artista deve fare: in questo modo, il concerto non è stato
un "mordi e fuggi", non una performance fatta con lo stampino, ma la fine di un percorso».
Ma «Questo piccolo grande amore» è la canzone del secolo, o no? «Certamente è una delle
canzoni del secolo».
Fan accanita di Baglioni è invece Daniela Bongiorno, anche lei in tribuna con Mike.
Racconta: «Quando ha interpretato le canzoni storiche ho cantato anch'io come una pazza,
ed ero anche romanticamente coinvolta. L'ultimo Baglioni lo conosco meno. Ma il concerto è
stato bellissimo». E anche Mike si è divertito: «Mi hanno molto sorpreso i balletti così
diversi da quelli soliti, così "controcorrente": comunicavano un'idea di angoscia,
sofferenza. Bellissimo anche il palco a croce: lui l'ha percorso in lungo e in largo, avrà
fatto 10 chilometri. E poi è stato incredibile vedere 75 mila persone che conoscono tutte
le parole e fanno i cori dall'inizio alla fine. Quasi non si sentiva la sua voce. Tanta
gente accorsa anche grazie a Fazio che l'ha rilanciato. Un'audience che viene dalla tv».

segnalato da Caterina

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