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Rassegna stampa - luned́ 3 dicembre 1990 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Famiglia Cristiana - 03/12/1990
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"Di gran lusso la torta Cucaio-Baglioni
Dopo ben cinque anni di silenzio e un recente incidente d'auto, il cantante romano torna con Oltre, un album registrato negli studi di mezza Europa e con musica di primo piano

di Masetto

Il suo modello è stato Pat Boone - forse alcuni ricordano il nome, se non le gesta d'irriducibile concorrente di Elvis Presley, - che nel 1957 aveva conquistato il mondo con le buone maniere e Love letters in the sand. Come Pat Boone, Claudio Baglioni, che nel 1972 aveva conquistato l'Italia con i buoni sentimenti e Questo piccolo grande amore, ha rischiato d'essere dimenticato a causa dì lunghi intervalli di silenzio: dal 1978 solamente tre album, fra l'ultimo La vita è adesso e l'attuale Oltre di anni ne sono trascorsi ben cinque. Probabilmente, dicono le malelingue, l'avvenimento non avrebbe emozionato nessuno se un malaugurato incidente d'auto non avesse richiamato l'attenzione delle cronache sul cantautore romano.
Comunque sia, Oltre, copertina fiammeggiante, si è guadagnato le vetrine natalizie, invitante per chi non sa che pesci pigliare per accontentare la liceale un po' malinconica e molto romantica senza particolari tendenze musicali, alla quale il papà ha regalato un nuovo impianto stereo. In questo caso, le trentamila lire sono ben spese, perché il doppio album si presenta in modo più che brillante. È stato registrato negli studi di mezza Europa con musicisti di primissimo piano: fra gli accompagnatori ci sono perfino la London Symphony Orchestra e quella dell'Unione musicisti di Roma, la batteria dal suono nervino un po' ossessionante di Manu Katche, le chitarre di Pino Daniele, le ugole sperimentate di Youssou N'Dour e di Mia Martini, cori, coretti e corissimi e la voce recitante di Oreste Lionello.
Insomma, un prodotto di gran lusso, al quale si dice Baglioni abbia dedicato annose meditazioni e moltissimo lavoro dopo aver deciso di raccontare in canzoni le storie della sua vita attraverso una controfigura: Cucaio, un bambino che scopre il mondo. Questo cammino che si dipana fumoso è documentato anche da un libretto incluso nella confezione, al quale sono affidati i pensieri con poche virgole di Cucaio-Baglioni, la sola traccia che accompagna le venti canzoni. Infatti, se volete capire che cosa si vuol raccontare, dovrete rassegnarvi ad ascoltare il tutto con molta attenzione, drizzando bene le orecchie per cogliere il significato delle brevi frasi e afferrare le fugaci immagini che, quali pennellate di un pittore divisionista, solo a quadro ultimato potranno acquistare forma compiuta.
Lenti o veloci, africani o sudamericani, i ritmi arrivano sulle ali del ponentino romano, riecheggiando rigorosamente lo stile Baglioni, senza scostarsi di un millimetro. E lui, a sua volta, è fedele alla sua immagine di bello strappacuori - a quarant'anni può ancora permetterselo - consolatore delle prime lacrime d'amore, solamente un po' più stanco, un po' meno convinto, rassegnato perfino a specchiare qualche frammento di realtà fra sogni ad occhi aperti ed incubi da cattiva digestione.
Se Baglioni non avesse voluto salire sul cavallo bianco e, rinunciando ad ospiti, percussioni e sviolinature, si fosse limitato a scendere in Trastevere in una notte di luna per cantare con la sua chitarra ciò che gli detta il cuore, forse sarebbe riuscito a infastidire più di un concorrente che ora, invece, potrà sorridere. Perché le torte alla panna, come quella che ci viene sfornata alla fine di questo 1990, se non sono indigeste, hanno una qualità positiva: mettono di buon umore.


segnalato da Bix

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